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SATOR, AREPO, TENET,
OPERA, ROTAS
Il quadrato del Sator è una struttura a forma di
Quadrato magico composta dalle cinque parole latine
(tranne una, di origine dubbia): SATOR, AREPO, TENET,
OPERA, ROTAS, che, lette una di seguito all'altra, danno
luogo ad un palindromo (che è una frase che rimane
identica se letta da sinistra a destra o viceversa, come
potete verificare subito in questo caso).
Disponendo le parole su una matrice quadrata (come in
figura), si ottiene una struttura che ricorda quella dei
quadrati magici numerici. Le cinque parole si ripetono
se vengono lette da sinistra a destra e da destra a
sinistra, oppure dall'alto al basso o dal basso in alto.
Al centro del quadrato la parola TENET forma una croce
palindromica.
Il curioso quadrato magico è visibile su un numero
sorprendentemente vasto di reperti archeologici, sparsi
un po' ovunque in Europa. Ne sono stati rinvenuti esempi
nelle rovine romane di Cirencester (l'antica Corinium)
in Inghilterra, nel castello di Rochemaure (Rhône-Alpes)
, a Oppède in Vaucluse, a Siena sulla parete del Duomo
di fronte al Palazzo Arcivescovile, nell'abbazia Certosa
di Trisulti a Collepardo (FR), a Santiago di Compostela
in Spagna, ad Altofen in Ungheria, solo per citarne
alcune.
A volte le cinque parole si trovano disposte in forma
radiale come a Sermoneta (Latina), oppure in forma
circolare come nella Collegiata di Sant'Orso di Aosta.
Altre chiese medioevali ancora nelle quali si registra,
in Italia, la presenza della frase palindroma (in forma
di quadrato magico oppure in forma radiale o circolare -
sono la Pieve di San Giovanni a Campiglia Marittima, la
chiesa di San Pietro ad Oratorium a Capestrano (AQ), la
Chiesa di San Michele ad Arcè frazione di Pescantina
(Verona), ed altri ancora.
L'esempio più antico e più celebre è quello rinvenuto
nel 1925 negli scavi di Pompei, inciso sulle scanalature
di una colonna della Grande Palestra: esso ha avuto una
grande importanza negli studi storici relativi alla
frase palindroma; a partire da questo ritrovamento, il
quadrato del Sator viene anche detto latercolo
pompeiano.
L'ultimo ritrovamento italiano risale al luglio del
2007: un gruppo di giovani siciliani durante una uscita
notturna ha rinvenuto il Quadrato del Sator inciso sulle
dismesse travi di un vecchio scheletro d'abitazione,
accompagnato dai disegni di un oplita greco e da quello
di un geroglifico, oltre che all'epigrafe latina "Sum
gaudens horizonti tuo nomine viventis in perpetuum", in
località Sciara di Scorciavacca, nel territorio di
Presa, in provincia di Catania.
Qual è il significato del quadrato magico? Per quale
ragione ha avuto tanta diffusione? Difficile stabilire
il significato letterale della frase composta dalle
cinque parole, dal momento che il termine AREPO non è
strettamente latino. Alcune congetture su tale parola
(nelle Gallie e nei dintorni di Lione esisteva un tipo
di carro celtico che era chiamato arepos, si presume
allora che la parola sia stata latinizzata in arepus e
che nel quadrato essa avrebbe la funzione di un ablativo
strumentale, cioè un complemento di mezzo) portano ad
una traduzione, di senso oscuro, quale Il seminatore,
col suo carro, tiene con cura le ruote, della quale si
cerca di chiarire il senso intendendo il riferimento al
seminatore come richiamo al testo evangelico.
Pensando invece che il termine AREPO sia il nome proprio
di un misterioso seminatore, si arriva alla traduzione
Arepo, il seminatore, tiene con cura le ruote che sembra
prosaicamente alludere a pratiche agricole.
La presenza del palindromo in molte chiese medievali
induce a considerarlo - per quanto possa aver avuto
un'origine più antica - un simbolo che si inserisce
nella cultura cristiana di quel periodo.
Partendo dalla identificazione del Sator, il seminatore,
con il Creatore, qualche studioso ha proposto la
seguente interpretazione: "Il Creatore, l'autore di
tutte le cose, mantiene con cura le proprie opere".
L'interpretazione del palindromo nell'ambito della
cultura cristiana è coerente con la grande quantità di
presenze e ritrovamenti in luoghi di culto medievali. Il
ritrovamento del "latercolo pompeiano", risalente a data
anteriore al 79 D.C., ha sollevato numerose controversie
sull’origine cristiana o meno del quadrato.
Osservando l'insieme delle lettere che lo compongono, F.
Grosser ha rilevato che esse possono servire a comporre
una croce nella quale la parola "PATERNOSTER" si
incrocia sulla lettera N: avanzano due A e due O, che
possono porsi ai quattro estremi della croce, come
fossero l'alfa e l'omega, il principio e la fine. Il
quadrato sarebbe dunque una crux dissimulata, un sigillo
nascosto in uso tra i primi cristiani ai tempi delle
persecuzioni. Questa interpretazione è confermata dal
fatto che il quadrato magico stesso contiene al suo
interno una croce quadrata dissimulata, costituita
dall'incrocio, al centro del quadrato, delle due parole
TENET, l'unica parola della struttura che è palindroma
di sé stessa. Inoltre è stato osservato che lo stesso
carattere T era utilizzato dai primi cristiani per
indicare la croce, così come altre strutture che ne
potevano richiamare la forma come l'albero della nave o
il timone. Questa interpretazione, per quanto
plausibile, non è accettata da tutti gli studiosi,
specie da quanti rifiutano l'origine cristiana del
palindromo.
Una spiegazione più semplice sostiene che l'impiego in
ambiente cristiano del quadrato del Sator doveva
corrispondere a finalità apotropaiche come avvenne per
molte altre iscrizioni suggestive, del tipo
"Abracadabra" o "Abraxas". Non sarà stata ininfluente, a
questo riguardo, la presenza all'interno del quadrato
della croce formata dalla doppia parola TENET.
La lettura all'interno del palindromo della parola "PATERNOSTER"
come crux dissimulata avviene per via di anagramma. Tale
lettura parte dall'attribuzione del quadrato
all'ambiente cristiano: essa è stata posta in dubbio da
alcuni studiosi, ma è basata su fondamenta storiche che
risultano ben più solide rispetto alle tante congetture
che si reggono sulla semplice analisi degli anagrammi
che, di per sè, non può essere considerata come
probante. In effetti è ben noto come, a partire da un
certo numero di lettere, sia possibile ottenere un gran
numero di frasi completamente diverse, anche se non
palindrome. Tra i tanti esempi possibili in campo
religioso, se ne possono citare alcuni : O PATER, ORES,
PRO AETATE NOSTRA (O Padre, prega per la nostra età);
ORA, OPERARE, OSTENTA TE, PASTOR (Prega, opera e
mostrati, o Pastore); RETRO SATANA, TOTO OPERE ASPER
(Vai dietro, Satana, crudele in tutte le tue opere). Non
mancano neppure invocazioni diaboliche: SATAN, TER ORO
TE, REPARATO OPES! (Satana, ti prego per tre volte,
restituiscimi le mie fortune).
Una studiosa italiana, la professoressa Bianca Capone,
attraverso una approfondita analisi dei siti in cui sono
stati rinvenute vestigia del Quadrato Sator, arriva a
sostenere che dietro alla diffusione del misterioso
sigillo ci sia stata l'opera dei Cavalieri Templari.
Questo studio, in vitù del richiamo ai Templari, ha
probabilmente stimolato ulteriormente la formulazione di
congetture ermetiche, cabalistiche e negromantiche (che
popolano oggi i siti Internet sull'argomento).
Un'altra congettura suggestiva è quella formulata dalla
scrittrice Silvana Zanella.
Viene proposta una lettura "bustrofedica" del quadrato,
vale a dire effettuata cambiando verso di percorrenza
alla fine di ogni riga (o di ogni colonna), in modo tale
che la frase da interpretare diventa "SATOR OPERA TENET
AREPO ROTAS". L'oscuro termine AREPO viene preso come
contrazione di Areopago (nel senso di tribunale
supremo). In questo modo si arriva alla traduzione “Il
seminatore decide i suoi lavori quotidiani, ma il
tribunale supremo decide il suo destino”, e, restituendo
ad essa il suo significato morale, L'uomo decide le sue
azioni quotidiane, ma Dio decide il suo destino.
La congettura ovviamente non spiega tutto. In
particolare non spiega quelle iscrizioni in cui - come
in quella di Aosta - le parole del Sator non sono
disposte nella forma canonica del quadrato, impedendone
una lettura bustofedica.
Una ulteriore spiegazione proposta è quella per cui il
quadrato Sator sarebbe una mappa universale per la
distribuzione della posta nei primi secoli dell'impero
romano. In questo senso la croce centrale TENET+TENET
veniva fatta coincidere col Cardo e il Decumano degli
accampamenti militari e di molte cittadine a base
quadrata. Il Quadrato era una vista da Nord del modello
di città, con il lato superiore corrispondente al Sud e
il lato sinistro all'Est. Ad esempio : all'indirizzo
Arepo-Opera corrispondeva l'incrocio tra la riga Arepo e
la colonna Opera, che coincideva con un punto preciso
della mappa della città al centro del settore Sud-Ovest.
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