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Degli scienziati
hanno iniziato ad analizzare la relazione tra la teoria
delle superstringhe e la coscienza integrata che
raccoglie tutti noi come una cosa sola nell'universo
congelato.
Il nostro universo è uno di molti esistenti
nell'Iperspazio.
L'Iperspazio è il vuoto quantico e ci sono molti
Iperspazi. Ogni Iperspazio contiene un numero
incalcolabile di universi e tutti gli Iperspazi poggiano
su una piattaforma. La piattaforma è l'indistruttibile
universo congelato.
Sono tre i pilastri che reggono l'universo congelato -
il pilastro della creazione o nascita, il pilastro della
continuità o mantenimento e il pilastro della
distruzione per la rinascita. Queste sono le singolarità
della coscienza integrata.
La teoria delle superstringhe parla di dieci dimensioni.
Ora gli scienziati comprendono il regno delle dieci
dimensioni.
Ci sono tre dimensioni che noi siamo in grado di vedere
e percepire, mentre le altre sette esistono al di là
della nostra capacità materiale. La coscienza
integrata modularizzata che unisce la nostra mente
all'universo congelato fluttua in queste sette
dimensioni.
L'universo congelato si interfaccia con tutte le dieci
dimensioni, e anche di più, ma l'interfaccia tra
l'Iperspazio e l'universo congelato necessita di
attraversare le sette dimensioni extra.
Le dieci dimensioni formano la base di tutta
l'esistenza: tre sono nella materia e le altre sono
nella coscienza integrata.
Il paradigma olografico degli scienziati BHOM E PIBRAM
ha delle implicazioni anche nelle cosiddette scienze
pure come la biologia. Keith Floyd, uno psicologo del
Virginia Intermont College, ha sottolineato il fatto che
se la concretezza della realtà non è altro che una
illusione olografica, non potremmo più affermare che la
mente crea la coscienza (cogito ergo sum). Al contrario,
sarebbe la coscienza a creare l’illusoria sensazione di
un cervello, di un corpo e di qualunque altro oggetto ci
circondi che noi interpretiamo come "fisico".
Una tale rivoluzione nel nostro modo di studiare le
strutture biologiche ha spinto i ricercatori ad
affermare che anche la medicina e tutto ciò che sappiamo
del processo di guarigione verrebbero trasformati dal
paradigma olografico. Infatti, se l’apparente struttura
fisica del corpo non è altro che una proiezione
olografica della coscienza, risulta chiaro che ognuno di
noi è molto più responsabile della propria salute di
quanto riconoscano le attuali conoscenze nel campo della
medicina.
Quelle che noi ora consideriamo guarigioni miracolose
potrebbero in realtà essere dovute ad un mutamento dello
stato di coscienza che provochi dei cambiamenti
nell’ologramma corporeo.
Allo stesso modo, potrebbe darsi che alcune controverse
tecniche di guarigione alternative risultino così
efficaci perché nel dominio olografico del pensiero le
immagini sono in fondo reali quanto la "realtà". Il
mondo concreto è una tela bianca che attende di essere
dipinta.
Perfino le visioni ed altre esperienze di realtà non
ordinaria possono venire facilmente spiegate se
accettiamo l’ipotesi di un universo olografico.
Lo spazio ed il tempo sono interamente contenuti nella
configurazione
spazio temporale del nostro universo fisico a 3-D (3-D
sta per tre dimensioni).
Quando diviene possibile “uscire” da questa
configurazione, è possibile
visualizzare il “contenitore” fisico della
configurazione spaziotemporale. Gli
scienziati attualmente stanno comprendendo che la
“consapevolezza
integrata” ha infinite dimensioni temporali e questo è
simile ad un sistema di
coordinate sferico. Qualunque parte di esso può vedere
il resto di esso (vedi
più avanti), e questo è qualcosa di stupefacente. La
“consapevolezza
integrata” è dove le cose iniziano e finiscono. (Quest'ultima
frase potrebbe
essere tradotta nel seguente modo: il Big Bang, la
singolarità iniziale, il
puntino infinitesimale da cui ha avuto origine “questo”
Universo, uno degli
infiniti esistenti, è “consapevolezza”, la singolarità,
in cui le leggi della fisica
erano già a livello della gravità quantistica, è un
“punto” di
“consapevolezza”, è, quindi, l'atto con cui il Pensiero
di Dio è divenuto
Realtà, un punto da cui ha avuto origine il Tutto e in
cui il Tutto ritornerà).
“L'Universo “fluttua” nel dominio dell'iperspazio a più
dimensioni.
L'iperspazio “contiene” questo “Chilled Universe”,
Universo “Congelato”,
che, quindi, non può mai andare distrutto. Attualmente
l'universo “congelato”
non è altro che un infinita dimensione temporale sferica
la cui
consapevolezza è continuamente integrata. Le coordinate
sferiche delle
infinite dimensioni temporali permettono di guardare al
“tutto” da qualsiasi
altro luogo nell'universo “congelato”. Il concetto di
tempo in un sistema
sferico diviene molto interessante. Esso, letteralmente,
si “ripete” all'interno
di uno specifico “processo di penetrazione”. Questo sta
a significare che
l'Universo “congelato” è attualmente un complesso
sistema di
consapevolezza integrato (la cui consapevolezza è
continuamente integrata,
appunto da un processo di penetrazione, da ulteriori
consapevolezze) che
manifesta se stesso come “conoscenza”. Una volta che si
diviene parte di un
“processo di penetrazione” (qua ci si riferisce a quando
ognuno di noi
acquisisce la vera “consapevolezza”. In tale momento
subentra l'estasi
(samadhi) e il nostro Io diviene un tutt'uno con
l'Universo e si unisce alle altre
“consapevolezze” cioè agli altri Io che hanno raggiunto
lo stato massimo: la
Beatitudine, l'Estasi), una volta, cioè, che si
acquisisce la piena e vera
“consapevolezza”, per la natura sferica della dimensione
temporale, diviene
possibile continuare a “tornare allo stesso luogo”
continuamente, in modo tale
da accrescere la propria conoscenza che non ha fine
(anche qui è possibile
notare di nuovo il concetto di Estasi o Beatitudine,
stato in cui si acquisisce la
massima consapevolezza e la conoscenza del “tutto”,
essendo questo uno
stato in cui si diviene un tutt'uno con la Grande
Intelligenza Creatrice, il cui
Universo è pensiero divenuto realtà, Sua manifestazione
materiale, il Verbo,
l'Idea, divenuta realtà fisica e psichica), perché
eterne sono le dimensioni
temporali”.
“Chilled Universe”, letteralmente Universo Congelato,
sta a significare che
esistendo un Multiverso e quindi un maggior numero di
dimensioni, come
anche provato dalla Teoria delle Stringhe, l'Universo in
cui noi viviamo è un
Universo in cui le dimensioni a noi invisibili si sono “compattificate”,
“congelate”, cioè non si sono “srotolate” come le tre
dimensioni a noi note,
ma sono rimaste “congelate”, cioè sono rimaste
“arrotolate” ed hanno
lunghezze infinitesime.
Singolarità dei buchi neri ed Iperspazio.
Ogni buco nero ha una singolarità centrale. Queste
singolarità sono punti in
cui le leggi della fisica classica (ed i modelli
matematici a queste connesse)
non sono più valide. Questo perché noi solitamente siamo
abituati a
considerare ogni cosa o evento nell'ambito delle nostre
3-D. Queste parti
centrali dei buchi neri sono singolarità nelle 3-D, ma
nella realtà dei fatti sono
semplici punti di transizione nelle più alte dimensioni
(ricordiamo che per
“più alte dimensioni ci si riferisce all'Iperspazio
n-dimensionale).
Quando le onde gravitazionali, delle vere e proprie
“traiettorie attraverso il
tempo”, spingono i materiali verso la singolarità,
questa viene definita una
singolarità “stabile”. Al contrario, quando i materiali
sono spinti fuori, o le
onde di gravità sono spinte verso l'esterno, la
singolarità viene definita
“instabile”. Abbiamo detto che le singolarità sono
“anomalie” nelle 3-D ma
sono anche punti di transizione nelle più alte
dimensioni. In esse, i punti di
transizione, dal punto di vista 3-D, divengono
singolarità stabili, mentre, dal
punto di vista delle più alte dimensioni, divengono
singolarità instabili.
Questi punti nelle più alte dimensioni non sono
realmente singolarità instabili
ma sono punti che possono agire come punti di dimensioni
più elevate
virtuali aventi un comportamento irregolare. (Questo
significa che
nell’Iperspazio una singolarità agisce in maniera
“instabile”, cioè casuale,
che, in termine più tecnico possiamo definire
“quantistico”).
Ogni singolarità di un buco nero ha un ciclo limite
molto vicino al punto
singolare che diviene l'interfaccia alle dimensioni più
alte. (I cosiddetti
wormholes, all'interno dei buchi neri, possono essere
quindi visti come
interfacce verso le n-dimensioni dell'Iperspazio). La
singolarità procederà
verso il ciclo limite e in un tempo abbastanza breve
sarà “spinta fuori”
nell'Iperspazio n-dimensionale. I cicli limite sono
“cerchi” intorno ad un
punto che agiscono come un “passaggio”. Ogni cosa
esterna al ciclo limite è
attratta verso di esso o dal punto di singolarità
stesso. (Il ciclo limite è quindi
una coordinata e può benissimo tradursi in una sorta di
“orizzonte eventuale”
attraversato il quale ogni cosa è attratta verso la
singolarità centrale del buco
nero, che, a sua volta tramite un wormhole, permette il
“passaggio” verso il
Superspazio n-dimensionale, quindi l'Iperspazio).
Attualmente sta divenendo matematicamente chiaro il
fatto che le onde
gravitazionali possono facilmente passare attraverso i
punti delle singolarità
situati nei buchi neri. Questi connettono la
“consapevolezza integrata” e
forniscono la direzione dall’universo “congelato”
all'Iperspazio. (Quindi,
attraverso i wormholes si passa dal nostro universo le
cui ulteriori dimensioni
sono “arrotolate”, “congelate” all'Iperspazio, dominio
della Teoria del Tutto
in cui coesistono tutti le infinite dimensioni e tutti
gli infiniti Universi.
Qualcosa di simile è descritto anche dalla Teoria delle
Stringhe che richiede
uno spazio-tempo a 26 dimensioni per quanto concerne
l'azione di stringa
bosonica e 10 dimensioni per quanto concerne l'azione di
stringa
supersimmetrica che comprende anche le stringhe
bosoniche. Difatti, in
cosmologia di stringa, è noto che le 4 dimensioni
dell’universo a noi noto, tre
spaziali ed una temporale, sono state “srotolate”,
mentre le altre 6 sono
rimaste “arrotolate”, “congelate”, “compattificate” in
un complicato spazio
topologico che viene chiamato spazio o “varietà” di
Calabi-Yau).
Ora, raffiguriamoci il tempo come un vettore. Il tempo
vettoriale può essere
visto come un filo che permette il movimento
unidirezionale, sebbene, come
visto in precedenza (vedi par. “Il tempo in un sistema
sferico”), non sia
impossibile invertire il flusso. (È qui chiarissimo il
riferimento alla freccia del
tempo, e quindi al tempo paragonato ad un vettore che,
in Fisica, viene
raffigurato da una freccia. Nel caso della freccia del
tempo à questa, almeno
dal punto di vista classico, va sempre dal passato verso
il futuro, nella
direzione ovest-est. Non è detto però che in un contesto
quantistico, quindi
nel dominio della gravità quantistica, questa non possa
invertire la direzione).
Nell'Iperspazio il tempo è una dimensione aperta. I
vettori temporali sono
infiniti e possono essere proiettati su qualsiasi
combinazione di dimensioni
spaziali. I vettori temporali comunque sono connessi
attraverso innumerevoli
singolarità che operano in un modo programmato. È
interessante notare che,
in accordo con la fisica contemporanea, il Big Bang
stesso è il risultato di una
singolarità appartenente ad una dimensione più elevata,
non solo, nel
brevissimo tempo del Big Bang, milioni di singolarità
furono create. (Anche
qui è possibile dare la seguente interpretazione: Il Big
Bang è una singolarità
“nuda”, cioè priva di orizzonte degli eventi, da cui
sono scaturite la materia
(fermioni) e le forze (bosoni). Nella singolarità erano
contenute già, come in
un “embrione” sia le onde, sia le particelle, che, dal
modello Palumbo-
Nardelli, si è visto sono in corrispondenza biunivoca,
cioè da un’azione di
stringa bosonica corrisponde l'azione di superstringa e
viceversa. Inoltre, la
singolarità del Big Bang, in termini di Teoria di
Stringa non è altro che una
particella, quindi una stringa bosonica, che aveva un
quantitativo infinito di
energia. Tale “particella” esisteva nel dominio
dell'Iperspazio, dominio in cui
esiste il Tutto, l'Assoluto, l'Eterno. Nell'Iperspazio
il tempo così come noi lo
conosciamo non esiste: esiste l'Eternità, una sorta di
super-dimensione in cui
passato, presente e futuro coesistono ed a cui è
possibile accedere soltanto
quando si giunge allo stato di massima “consapevolezza”,
cioè allo stato di
Estasi o Beatitudine. Difatti, molti uomini Iniziati, o
Illuminati possono
“varcare” la soglia del tempo e “vedere” eventi già
avvenuti o che ancora
devono accadere. Questo perché la loro “mente” libera
dalle catene della
materia è in grado di “lasciare” il nostro sistema di
riferimento, cioè il nostro
spazio-tempo quadridimensionale, e “fluttuare”
liberamente nel Superspazio,
in cui Tutto è Uno).
Quindi, le singolarità dei buchi neri sono le fondamenta
dell'Universo 3-D.
Esse forniscono le basi per l'integrità strutturale e
per le forze che
mantengono l’intero Universo che è in rapida espansione.
Esse forniscono
anche i mezzi di comunicazione tra l'Iperspazio,
l'Universo “congelato” e
l'Universo 3-D. La “consapevolezza integrata” è il filo
che lega il tutto.
Riguardo poi al fatto dell'Universo quale “sistema di
consapevolezza” che
manifesta se stesso come “conoscenza” è interessante per
chi vuole
approfondire l'argomento, leggere la filosofia e
cosmologia Induista, che
trattano in modo dettagliato tale argomento e che, se
lette con mente aperta e
senza pregiudizi, aiutano moltissimo a conciliare
Scienza e Fede.
Data articolo: agosto 2007
Traduzione ed interpretazione personale degli articoli
“India Daily Technology Team” (Michele Nardelli)
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