
Giano bifronte.
Testa fittile da Vulci, II sec. a. C.
(Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia).
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Si credeva che avesse il
potere di far zampillare all'improvviso dal terreno
sorgenti e polle d'acqua, come ad esempio accadde quando
salvò Roma dai Sabini, nemici dei Romani, che stavano
per entrare in città attraverso una porta, rimasta
inspiegabilmente aperta: fece scaturire una sorgente,
addirittura una cascata, che mise in fuga gli
assalitori.
Ma Giano, definito anche Janus Pater, padre di tutti
gli uomini, della Natura e dell'Universo, fu
essenzialmente il dio dell'apertura e dell'inizio, con
caratteristiche simili a quelle della divinità solare
che apre il cammino alla luce accompagnando l'attività
umana nel corso della giornata.
Il suo nome stesso evoca la porta, in latino ianua, e
januarius è il mese che apre l'anno e dà inizio alle
stagioni, e il primo giorno di gennaio veniva dedicato
alla festa del dio. Presiedendo alle porte, aveva la
chiave e il bastone; sorvegliava tutto ciò che stava
all'interno della città o della casa, non perdendo però
di vista quello che accadeva all'esterno, e quindi era
rappresentato con due facce (Giano bifronte).
La prima preghiera nell'intraprendere qualsiasi impresa
o attività era sempre rivolta a Giano, che proteggeva
anche il concepimento e la nascita, principio della vita
individuale.
Il tempio a lui dedicato doveva rimanere aperto in
occasione di imprese belliche, ma solennemente sbarrato
in tempo di pace, e le cerimonie che avevano luogo per
la chiusura delle porte del tempio tendevano ad esaltare
il ruolo di custode della pace del dio Giano, perché
solo in una situazione di tranquillità la vita
quotidiana può dar luogo ad esordi positivi e creativi.
Tre le ipotesi del nome Paciano.
La più suggestiva è
quella che fa derivare il nome dal dio latino Giano, nelle
versioni Pax Iani, pace di Giano, Passus Iani, passaggio al
tempio di Giano (i cui resti sono ancora visibili lungo
l'antica via di collegamento tra Chiusi e Perugia), o Pagus
Iani, villaggio dedicato a Giano.
La seconda interpretazione è Pagus Dianus, villaggio
luminoso, in bella posizione.
Infine, Paciano (come in genere i toponimi in -ano) da un
nome di origine romana legato al possesso di fondi rustici:
Pacius. |