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Affrontare il problema
della porta significa anzitutto comprendere che essa è
inserita in un sistema vivo composto da tutto ciò che la
circonda, che la sormonta, che le fa da base. Basti
pensare ai complessi studi architettonici di Vitruvio o
di Palladio e all’enfasi che pongono su cosa è bene che
sia intorno alla porta. La porta pensata da sola rischia
di perdere il suo significato, e d'altronde la porta da
sola è inconcepibile: l’arco di trionfo o il portico
isolato del cerimoniale scintoista, i portici di alcune
popolazioni centro africane o il tigillo romano non sono
porte isolate: questi tipi di varchi sono inseriti in un
sistema invisibile, non per questo non esistente, e
comunque vincolante e limitativo che è quello formato
dalla complessità dei simboli relativi al passaggio
spirituale che esse rappresentano. La porta è in
rapporto alle azioni di separare e di unire, di
distaccare e di collegare, la porta è la sintesi di due
azioni contrapposte che ci appaiono come una sola
azione.La "porta magica" in
realtà è un percorso vibrazionale in cui è
possibile azionare un ingresso su altri piani
energetici.
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